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Riflessione di straordinaria coscienza ecologica, il breve scritto di George Sand (1804-1876) illustra i rischi per l'ambiente con largo anticipo sui tempi. La foresta di Fontainebleau è stata nel corso dell'Ottocento un laboratorio a cielo aperto di pittori e fotografi che hanno saputo rivolgere al motivo naturale uno sguardo di sensibile modernità. Il temperamento romantico e appassionato di George Sand, femminista impegnata di slancio umanitario, in queste pagine si concede una riflessione poetica e attuale sul destino della natura, dipinta ma anche minacciata dall'uomo, amata e insieme ferita, curata e inquinata, rispettata e violata. Questo libretto compie un rilievo critico dei sintorni che toccano il corpo della natura: non ama le pratiche legate alla visione settaria del verde ideologico né l'arroganza di architetti senza etica. L'amore per la natura passa attraverso la forte azione trasversale esercitata da figure come Al Gore e Nicolas Hulot, ma anche attraverso la relazione sensibile con le arti: immagini, versi e prose nel vento.