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Maria Gabriela Llansol ha sempre scritto ai margini della lingua che ha portato con sé nell'esilio di vent'anni in Belgio (1965-1984) e al di fuori della letteratura, assimilando al proprio testo un universo abitato di mistici, beghine ed eretici ma anche da rivoluzionari, poeti e filosofi; in questo ambito Spinoza occupa uno spazio privilegiato. Il fascino del testo di Llansol interroga di continuo i suoi affezionati leggenti: "D'altronde, se non affascinano, non sono testi. E perché è così? Perché tutte le differenti specie di esseri hanno il gusto profondo di vivere in un mondo estetico. La nozione di bellezza che li muove può essere molto specifica e inusuale, ma tutti loro si riequilibrano nella bellezza che generano; soffrono quando il tessuto di bellezza che li avvolge si rompe; vibrano, perché quel tessuto si ricompone." scrive l'autrice.