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Sebastiào Salgado con le sue immagini della povertà del mondo offre un omaggio incomparabilmente elevato alla condizione umana. Salgado definisce il suo lavoro "fotografia militante", volta a una migliore comprensione dell'uomo": per decenni, con la sua professione, ha cercato di restituire grande dignità a quanti nel mondo vivevano isolati e reietti. Con "La mano dell'uomo" Salgado compone un poema epico dal respiro universale, che trascende le semplici immagini per diventare affermazione dello spirito immortale degli uomini e delle donne che lavorano. In questo volume, le 350 fotografie pubblicate compongono una archeologia visiva di quella attività definita, da prima della rivoluzione industriale fino ai nostri giorni, "lavoro pesante".