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Il suicidio di una donna senza nome e il disegno che il "matto del villaggio" tratteggia su una panca del commissariato sono i due elementi dai quali prende il via l'ennesima indagine del commissario Prisco. Un commissario Prisco insolitamente inquieto, che non trova pace nemmeno nelle sue passeggiate sugli Appennini abruzzesi. Con molti dubbi e difficoltà, riuscirà a scoprire le ragioni di quella morte e di altri fatti che solo a lui sembrano collegati, nonostante gli indizi portino a investigare in ambienti differenti. Non riuscirà invece a decifrare i motivi del suo disagio.