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"L'arte non si può insegnare, né imparare; la tecnica sì, il colore sì, l'anatomia delle cose sì, il resto no! Il mare, il cielo, lo stelo di un fiore o un albero spoglio, sono creature informi che nascono dentro di te, le realizzi con le mani, ma le crei col cuore. È il potere straordinario di visione che è in noi a far assumere forme concrete alle astrazioni". È questo il pensiero imperturbabile di Sara, una pittrice che sfida la vita usuraia con la sua arte, trasformando le brutture del mondo in bellezza da vivere e di cui inebriarsi, nelle sue tele sfavillanti di colori e odoranti di profumi ed essenze che stuzzicano i sensi fino al tormento della gioia. Sara difende la sua arte e non la lascia deturpare dalle meschinità degli approfittatori assatanati di gloria, che incrociano il suo impervio cammino e non scende a compromessi neppure con la vita stessa che le ha rubato tutto ma non le ruberà la dignità.