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Un mutamento profondo nella concezione dell'arte della parola si produce nell'ultimo decennio del Cinquecento inglese. S'instaura e si sviluppa un genere di poema che riprende in superficie i modi e i temi della narrazione classica, quali si trovano nelle Metamorfosi ovidiane, con la mediazione del poemetto mitologico italiano. Al centro di questo rinnovamento si pone l'epyllion che raggiunge la fase culminante nella teorizzazione dell'amore naturale, che William Shakespeare sviluppa nel Venus and Adonis per bocca di Venere. In una luce d'alba limpidissima, il mondo accoglie la visione mitologica della dea dell'Amore, se ne veste rifulgendo dei suoi colori accesi e puri, esibisce, nelle forme quotidiane, i lineamenti di una umanità nuova. Dinanzi alle strofe del poemetto shakespeariano, che risplendono come scrigni preziosi per celebrare la passione nella sua condizione elementare, il ricordo della ricchezza del Tiziano sembra di più di una semplice suggestione.