Tab Article
Frutto del profondo legame che unì la coppia regale Roberto d'Angiò e Sancia di Maiorca all'Ordine francescano, Santa Chiara rappresenta il luogo dove, in alcuni frangenti, politica, religione, arte risultano così intimamente convergenti nelle loro finalità da aver alimentato la convinzione di una precisa volontà di pianificare i suoi spazi e la connessa decorazione in collegamento con tendenze millenaristiche attribuite ai frati e ai loro regali patroni. Sede di sepoltura di re Roberto e dei suoi diretti discendenti, ma anche polo ideale di riferimento dell'aristocrazia di corte, nel corso del Trecento la chiesa è stata teatro dell'attività di alcuni dei più grandi artisti italiani, quali Giotto e Tino di Camaino.