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In questo volume Muller avvicina il mondo della bibliofilia con la voracità di un antropologo, l'equipaggiamento di un semiologo, i tentacoli di uno strutturalista, la precisione ecologica di uno storico, la pazienza investigativa di un etologo, la nomenclatura capillare di uno psicanalista, i guizzi narrativi di un etnografo, il delirio classificatorio di un archivista, la solidarietà occultata di un complice. La bibliofilia si rivela così un delta di infinite comunità rette da leggi invisibili e unite da una fonte perenne, il desiderio di libro, destinato a placare quanto a intensificare una sete che non conosce altri termini di quelli della vita.