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I dentisti, gli gnatologi e tutti gli interessati alla diagnostica delle lesioni dell'articolazione temporomandibolare da anni si accontentavano, e inventavano, esami strumentali attraverso cui interpretare, indirettamente, le condizioni anatomofunzionali, di cui non si avevano, in realtà, conoscenze oggettive. Anche la collaborazione con i radiologi era quasi inesistente. Alcuni anni fa una dentista, dedicata esclusivamente alla gnatologia, riuscì a entrare in sintonia con due radiologi che già si interessavano al problema. Per quattro anni, non un campione, ma tutti i pazienti con una sintomatologia disfunzionale obiettivabile, afferenti al centro di gnatologia della Clinica Odontoiatrica, sono stati sottoposti a risonanza magnetica presso la Cattedra di Radiologia dell'Università di Brescia. Dopo una serie di esami, interpretati sempre dagli stessi radiologi e discussi clinicamente con la medesima gnatologa, i risultati cominciarono ad arrivare, con il consenso e con la collaborazione di altri autorevoli esperti. Si poteva iniziare un lavoro di sistematico collegamento tra le immagini e la clinica.