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L'informazione acquisita nella conoscenza scientifica è unidirezionale, va dalla Natura all'uomo e avanza con la speculazione teorica e la conferma dell'esperimento. Questo procedere ha da una parte la faccia luminosa della conoscenza e dall'altra la faccia nascosta delle filiazioni tecnologiche, il contatto con il mondo delle macchine, che appartiene alla società e porta con sé arbitrio e istinti di prevaricazione, predominanti sul progresso materiale. La scoperta della fisica nucleare è stata immediatamente incanalata verso l'esito di Hiroshima e Nagasaki e ci vorranno forse secoli prima che la specie umana riesca a liberarsi di tale impronta originale. Il maxipotere concentrato in poche mani non è il portatore della bellezza e della creatività che la Natura fa nascere in continuazione; all'opposto impone il consumismo, macchina inutile, che genera ricchezza concentrata e ignoranza diffusa.