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Il fotografo Victor Blainville odia le inchieste e i poliziotti. Passa il suo tempo girovagando per i "passages" della città e immortalando le prostitute di strada. Quando scopre il cadavere di una donna, nella vetrina di una galleria dove gli hanno dato un misterioso appuntamento, non si accontenta di fotografarlo: la posa del corpo è un'evidente citazione di una celebre foto di Marcel Duchamp. In cerca di indizi, entra in una libreria, e il nome della proprietaria è Rose, uno degli pseudonimi usati dall'artista dada. I riferimenti a Duchamp continuano a moltiplicarsi, in una Parigi euforica per la vittoria delle sinistre, dove anche i poliziotti sono ormai democratici.