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Parodiando il tono dei trattati di sessuologia (e in modo esplicito, sin dal titolo, la monumentale "Psychopathia sexualis" di Krafft-Ebing), in cui le più inimmaginabili bizzarie sessuali sono esposte con il freddo distacco della scienza, Caraco penetra qui nelle zone più oscure della società che le ha generate e le perpetua. Il tono della descrizione in forma di racconto dei più incredibili "casi" di deviazione sessuale è, al tempo stesso, comico e tragico. Ma non è forse comico e tragico il sesso anche nelle sue forme, nei suoi "casi" considerati moralmente normali dalla nostra società, quella società che Caraco denuncia con così feroce, irrevocabile, sdegnata ironia.