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Il libro è un colloquio innanzitutto con la vita, attraverso la memoria intesa come 'dolcezza e dannazione dei ricordi', come 'sigillo straziante', stupore dell'infanzia che trabocca di 'curiosità e spavento', 'meraviglia e dolore' del cuore. E' poi colloquio con la morte, nel segno di una speranza naturale che non cede alla desolazione o alla disperazione, se mai è pervaso da 'una malinconia sottile...'. "Appunti per un addio" si rivela come un diario e un testamento che ripercorre con profondità e delicatezza psicologica tutta un'esistenza: Minnie Alzona sa porsi di fronte alla morte, raccontando in prima persona.