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La società dell'informazione offre grandi opportunità, ma anche molteplici difficoltà, tra queste il divario tra "chi sa" e "chi non sa"; ponendo così il problema dell'esclusione. Una soluzione potrebbe essere l'incremento della cultura della relazione per passare da una "società di subordinati" a una "società di associati". Una forma associativa sorta negli anni '90, la Banca del Tempo, si inserisce in questo scenario aggiungendo - alle forme di azione nello "spazio pubblico" e nello "spazio privato" - una nuova forma di azione, quella in uno "spazio comune". Le Banche del Tempo e i sistemi di scambio non monetario liberano una parte del tempo e della vita e soprattutto fanno capire che il tempo "non è denaro".