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Lajos Egri, ungherese trapiantato a New York negli anni Trenta, ha fatto parte di quella generazione di immigrati europei che hanno contribuito a fare grande il cinema americano. Scrittore e regista teatrale, fu il primo ad affrontare il problema di come analizzare e scrivere un copione in maniera strutturale ma senza regole né formule. Il libro, pubblicato nel 1942, divenne immediatamente un cult-book ed è un testo base ancora oggi nelle cattedre di scrittura creativa di tutte le principali università americane, da Yale a Harvard a Stanford, dalla Columbia di New York all'UCLA di Los Angeles. Nel 1965 era già stato tradotto in diciassette lingue e da allora, dopo la "Poetica" di Aristotele, è rimasto il libro più citato e apprezzato da tutti i grandi maestri della scrittura cinematografica, da Robert McKee a Linda Seger. Un classico di cui, nella prefazione americana del libro, il produttore teatrale Gilbert Miller scrisse: "È la prima volta che leggo un libro che mi dice perché un play non funzionerà in scena, e tutto questo molto tempo prima che io abbia firmato contratti con artisti ben pagati e che abbia messo in moto una produzione che mi costerà quanto una villa a Long Island. [...] La migliore delle molte cose che io posso dire su "The Art of Dramatic Writing" è che da ora in poi l'uomo comune, incluso me stesso, non avrà più scuse [...]. Leggendo il libro di Lajos Egri, saprete perché un romanzo, un film, un testo teatrale, un racconto vi risulta noioso. O appassionante".