Tab Article
Dopo Roma, Capua e Milano Aquileia era la quarta città d'Italia e la nona città dell'impero, metropoli commerciale aperta a tutti i popoli e alle culture, fu prestissimo città di affermazione del credo cristiano impiantatosi sul ceppo della cospicua comunità giudaica. Ancora si discute accanitamente sulle origini apostoliche della Chiesa aquileiese, che viene fatta risalire a San Marco, mentre sempre di più si consolida la tesi di una sua derivazione orientale, alessandrina. I mosaici paleocristiani della basilica di Aquileia sono meritatamente celebri sia per la loro intrinseca bellezza sia per la rarità di simili antiche testimonianze sulla vita culturale e spirituale delle primitive comunità cristiane in Occidente. Un'esatta lettura di quelle origini ha implicazioni formidabili per tutta la storia della Chiesa. Il loro tema principale riguarda la visione della Salvezza. Renato Iacumin propone una lettura innovativa dei mosaici sia dell'Aula nord, sia dell'Aula sud, in funzione di una revisione della storia di Aquileia cristiana. Con grande acutezza egli è riuscito a individuare una sorprendente correlazione tra il significato delle raffigurazioni musive e per la prima Aula, il classico testo gnostico di Pistis Sophia, mentre per la seconda ha individuato una stretta parentela con l'esegesi di Origine. Così, alla base della fede aquileiese, sembrano esserci elementi gnostici e elementi giudaico-cristiani. Si tratta, dunque, proprio di una provocante nuova lettura del tema della Salvezza nella storia dei primi secoli del Cristianesimo in Occidente. Presentazione di Luigi Moraldi.