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Il testo raccoglie la riflessione sui compiti del presente, sviluppata a partire dalla previsione sulla diffusione e sullo sviluppo ineguale del modo di produzione capitalistico. Per il movimento comunista la definizione del "che fare" richiede sempre una valutazione strategica dei ritmi e dei tempi dello sviluppo capitalistico, mentre l'attesa di mitiche scadenze ne ha spesso segnato in negativo la storia: la domanda cui occorre rispondere è sempre quella del "che fare oggi", non "cosa accadrà domani". Lo sviluppo imperialista moltiplica le forze del capitale, estende il mercato capitalistico all'intera popolazione mondiale e genera nello sviluppo ineguale nuove potenze che ciclicamente si misurano per nuove spartizioni. Nella storia dell'imperialismo, nessuno spostamento rilevante nelle relazioni internazionali è mai restato sul solo terreno pacifico. Oggi la Cina è un mondo che si aggiunge al mondo: nessuna potenza ha mai incarnato, da sola, un mutamento dei rapporti di forza così radicale ed è sul terreno dello scontro fra potenze continentali che è imposta la sfida per i compiti dell'oggi.