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Sotto i nostri occhi, nel 2008, rapidamente le rappresentazioni ideali degli apologeti del mondo capitalistico si sono scontrate con la cruda realtà della crisi globale. Iniziano "tempi di ferro" e i colonnelli che dirigono partiti parlamentari e sindacati dovranno aggiornarsi e preparare nuove mascherate. L'intervento del potere statale sulle questioni sindacali è, in generale, un tratto della debolezza delle organizzazioni dei lavoratori. In particolare, nelle fasi di recessione, il potere esecutivo, tende ad accentrare nelle sue mani gli aspetti più importanti inerenti la condizione della classe sfruttata. La subalternità del sindacato ai governi, messa in evidenza nel lungo ciclo di passività sociale degli ultimi trent'anni, continuerà anche nel ciclo politico iniziato con la recessione globale. Il particolarismo si farà sentire nelle lotte di difesa che segnano e segneranno la questione sindacale nella fase della crisi globale e della recessione. Il lavoro leninista nel sindacato deve averlo presente; del resto è sempre stato suo obiettivo ultimo e decisivo lo sviluppo e il radicamento del partito di classe nel cuore del proletariato europeo.