Tab Article
«In quanto esseri sociali e pensanti siamo sensibili alle pressioni che il mondo sociale esercita su di noi, ovvero alle pretese, alle richieste, alle aspettative, ai giudizi reali o immaginari, che ci arrivano dagli altri, in un flusso continuo. Queste vengono chiamate pressioni o forze sociali. Compito dell'uomo è servirsi della ragione per fare scelte oculate e autonome». Con questa prospettiva si è tenuto a Bologna, presso l'Associazione Tincani, Piazza S. Domenico 3, il XXXVII Congresso Nazionale della FEDERUNI (Federazione Italiana tra le Università della Terza Età) dal significativo titolo "Diritto all'autonomia cognitiva nei confronti delle tecniche sociali di persuasione" il cui tema e i relativi contributi costituiscono il presente dossier. Lo apre l'intervento di Venturi che offre una prospettiva storica in ordine alle tecniche sociali di persuasione di ieri e di quelle contemporanee. Segue la problematica se sia ancora possibile ricavare uno spazio per la teoria critica della persuasione sociale nell'epoca digitale (Germano) e quali possano essere i pericoli, ad iniziare dalle fake news, insiti nella "grande rete" in cui, in ogni caso, siamo impigliati (Tentori), senza tralasciare di come definire e di come raggiungere l'autonomia cognitiva calandola nella realtà delle Università della Terza Età (Porcarelli). È, dunque, in gioco un problema di democrazia quello che sottende la conoscenza e il sapere in quanto tali (Milone), mentre proprio nei confronti dell'Università della Terza Età si aprono scenari forieri di positivi sviluppi come quello schiuso dall'avvento del Terzo Settore (Zamagni).