Tab Article
All'inizio del secolo scorso, parlando della vita nelle grandi metropoli, Simmel aveva già saputo scorgere una certa «intensificazione della vita nervosa [...] prodotta dal rapido e ininterrotto avvicendarsi di impressioni esteriori e interiori». Oggi, tra ibridazioni uomo-macchina, moltiplicazione dell'identità digitale e aspirazioni post-umane, si può sostenere che l'individuo vive l'epoca dell'accelerazione perpetua, della simultaneità e della fine dello spazio-tempo. Ed è quindi inevitabile domandarsi: l'essere umano è strutturalmente in grado di abbandonare una configurazione analogica dell'esistenza per divenire esso stesso digitale? Ed è pronto a farlo? Stiamo forse rischiando di essere le informazioni che riceviamo, di dissolverci in esse? Intorno a tali interrogativi nasce questo piccolo volume, che raccoglie le riflessioni di tre studiosi su altrettante dimensioni della rivoluzione digitale e del potenziamento tecnologico: il corpo, il lavoro, la rete. Tre orizzonti nei quali l'uomo e il suo sapere paiono disgregarsi e svanire e che, invece, rappresentano le principali sfide per la filosofia, la scienza e l'etica di domani.