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Perché chiamale come vuoi, sono sempre loro a dettar legge: le parole dei giorni. Tant'è vero che questo almanacco bizzarro non si formalizza sulle quisquilie dello stile. Ciò che gli interessa sta nel nòcciolo del racconto. La marcia di comunicazione lo lascia indifferente. Sicché procede imperterrito per la sua strada lastricata di millemila sillabe multicolori; rubacchiate nel buio sotto la luna piena o sotto la gobba della luna scura; spiluccate tra le foglioline del basilico o raggranellate in mezzo ai rametti di rosmarino, quando sono i profumi di casa a segnare l'intensità delle ore immerse nella curva del sole.