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... Faceva molto freddo in quella grigia mattinata di dicembre. Un gelo prenatalizio che prometteva nevischio. E Lui stava tornando per l'ennesima volta a raccontarsi nello stile classico e polveroso che ormai detestava. Stava ritornando sui suoi passi, e nel mentre ripassava a mente la parte, per l'ennesima replica, anche se lo faceva ormai da un pezzo, per il semplice motivo che era entrato nei libri di storia della musica già da un bel pezzo. Una mezzoretta, e sarebbe ricominciata la recita della sua vita, fino a replicare quella morte assurda e prematura. Che tragedia essere un genio, fu il suo pensiero più allegro prima di affrontare l'ultimo gradino, prima di aprire la porta scricchiolante di quell'aula dalle pareti gialline, addobbata da bislacchi arazzi verdi...