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Agim è un albanese sbarcato in Italia nel '94 con i famosi e famigerati barconi della speranza. Ma se a Tirana faceva il maestro, approdato in Piemonte, Agim non può che fare il muratore. Però resta viva in lui la curiosità per i luoghi che vede e per le persone che incontra giorno per giorno, ama le storie della gente e parla con tutti. Così, un giorno, chiacchierando con un amico, nel pinerolese, viene a sapere che a Pomaretto c'è una signora novantenne, ex maestra elementare, che tutti hanno sempre chiamato "la maestra albanese". Con mille cautele, riesce a farsi ricevere dalla donna, la quale gli racconta una storia potente di emigrazione a rovescio, di quando, negli anni '20, due giovani torinesi, titolari di un ristorante in Barriera di Milano, furono costretti dalla crisi a cercare lavoro in Albania dove rimasero fino al '43. Da quel momento, le vicende di Aldo, il migrante torinese degli anni '20, prendono il posto di quelle di Agim, e vediamo l'Albania con occhi stranieri, seguiamo le avventure del ristorante aperto a Valona, fino allo straordinario colpo di scena finale, quando la storia attuale di Agim e quella della vecchia maestra si incrociano. Ogni capitolo del libro è alternato a un breve capitolo storico che inquadra il luogo e i momenti storici dell'epoca. Prefazione di Gian Maria Aliberti.