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Dopo anni di missioni umanitarie, Giorgio Trombatore torna sui suoi passi e ci offre un nuovo racconto delle sue ultime esperienze fra Medio Oriente e Africa, nella speranza di riuscire a mettere ordine tra i pensieri e capire una volta per tutte l'essenza della natura umana che così tanto lo ha affascinato e deluso. Lo sguardo, disilluso ma sempre ironico, si fa largo fra profughi, guerriglieri, funzionari corrotti, anziani dignitosi e bambini violati, in un desolante contesto di povertà e disperazione che sembra accomunare gli uomini e le donne di tutte le latitudini. Il riscatto, attraverso l'arte e la cooperazione, potrebbe essere possibile, se solo volessimo. Nelle terre di Nod è un libro di storie e riflessioni, un libro nato sul campo lontano dalle aule universitarie, dai dibattiti e dai convegni. L'ispirazione, quella vera, Giorgio Trombatore l'ha trovata nelle miserabili bettole congolesi mentre condivideva una birra con i soldati delle FARC a Bukavu, attorno a un fuoco con giovani nuer a Longechuck e in molti, molti altri luoghi non convenzionali dove gli uomini, deposte le armi e tolte le loro maschere brutali, sono più veri, ma anche più soli e fragili.