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"Le colpe del padre non ricadranno sul figlio" afferma Arturo Colzi in un raro momento di lucidità, ma è forse troppo tardi? Nell'arido regno della demenza che gli sta cancellando le parole, l'imprenditore scorge un nesso, una via di uscita e la offre al giovane Riccardo, affinché questi possa cogliere barlumi di coscienza e trovare il coraggio di vivere la propria omosessualità. "Non è colpa mia" è un romanzo di formazione affettiva 'nonostante' le ombre della tradizione, un'educazione all'indipendenza di spirito al di là del conflitto con sé stessi e con le figure genitoriali. È una strada che si snoda a ritroso partendo dal presunto suicidio del patriarca per condurre l'erede, e una rosa di personaggi, in un gioco di memorie nel quale soltanto la fine del tiranno può liberare tutti dal giogo. Una bella moglie erotomane, una badante rumena, una fanciulla italo-tunisina, una tossicomane votata alla vendetta, un giocatore d'azzardo, un macho albanese, una vecchia piemontese con velleità da Masca, un affascinante mulatto: ogni attore di questo libro svela un aspetto della storia facendosi portavoce della memoria perduta dal vecchio re. "Non è colpa mia" è un ritratto di famiglia in nero con Morte.