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«Leggendo l'opera prima di Alessandra Cussini, Piccola cucina della mente, si ha come l'impressione di accedere a un laboratorio privato (solo all'apparenza) di un alchimista che, in questo caso, elabora i continui flussi di coscienza e le immagini nitide e preternaturali lasciando ampia libertà all'evocazione sia spirituale che materica di esseri e di cose. Il risultato è infatti una centrifuga di emozioni e di forze, sapientemente scandite dal ritmo martellante dell'intera raccolta, ma anche di profumi e di sensi, così come di cosmogonie che richiamano a una origine, che non è data per essere solo "uno" al mondo, ma anche e soprattutto per dire un "tu" nel mondo, visto il presente dialogare con l'altro che nel libro viene a volte interrogato o chiamato in causa. Ma l'altro non è che in realtà un universo di occasioni avute e ancora da ricevere. [...]» (dall'introduzione di Antonio Bux)