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Amore, inquietudini, versi. Versi straziano i fogli ed essi innocenti accolgono moti di arcana scaturigine; divengono araldi di alchimie: "così accompagnano in visceri di sconosciute terre, così trasportano in iridati cieli" e ne palesano l'Essenza. La poetessa, fluidamente raccoglie con mani eteree di dea evanescente - eppur sì potente - dal liquido amniotico dell'interiore esistenza, gocce di vita immateriale, energia che nell'universo spirituale si trasforma in immagini appresso evocate dai lemmi; come foss'ella consumata alchimista, fra le sue dita percezioni mutano in realtà dinamiche e vive, tangibili e sonanti, e nei versi si svelano in livree di eleganti nunzi d'un mondo che forse appartiene a tutti, che forse solo eletti sanno tradurre in visioni intellegibili; poiché loro, gli eletti, sono in comunione con il Tutto e con il Nulla, sono linfa nel luogo di "nessuno" laddove l'incontro del "Sopra e del Sotto" è scambio e nutrimento del fulcro dell'Essenza. Con i commenti di Salvatore Esposito.