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Procida, 1960. Napoleone Lubrano di Scampamorte è uno dei più giovani pescatori della Corricella. Le sue doti immersive sono note in tutta l'isola, tanto da giustificare il suo nome, legato a uno strano pesce che abita le acque del Mar Rosso. Ma Napoleone ha anche un altro talento: la pittura. I suoi quadri, in particolare i suoi ex-voto, sono tra i più apprezzati di Procida e ben presto le sue opere, maturate anche grazie all'apprendistato dall'artista dell'isola, il solitario zio Vastiano, gli conferiscono il titolo di Caravaggio di Procida. Arte e pesca sono il pane quotidiano di Napò, almeno fino a quando sull'isola non arriva dall'America Alma Scotto di Santillo, la bella figlia italo-giamaicana di un illustre comandante di petroliere. Il loro incontro sconvolgerà per sempre le esistenze dei due che, aiutati dalla magia di Procida dovranno fare i conti con i loro sentimenti, e le possibili conseguenze.