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Eddai su, diciamocelo: c'è qualcosa di più insopportabile di uno snob, di più urticante della sua aria perennemente schifata, il sopracciglio alzato, l'atteggiamento di superiorità sul mondo? Ma allora perché, anche se difficilmente lo confesseremmo, sentir accompagnare il nostro nome a quell'elegante puntuto epiteto non ci dispiace affatto? Questo trattatello prova a spiegarne il paradosso attraverso il racconto divertito, a tratti sferzante, dello snobismo dalle tragicomiche eccentricità dell'aristocrazia britannica agli umilianti rituali dei salotti mondani parigini svelati da Proust, per arrivare agli atteggiamenti e ai pregiudizi degli snob contemporanei; a come vestono, conversano, vanno a tavola, in vacanza, e fanno opinione. In fine si scoprirà quel nucleo misterioso per cui lo snobismo è divenuto, attraverso i social e con un ulteriore paradosso, tra i modelli più riconoscibili e seguiti della società di massa.