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Benvenuti nella Bologna degli anni '80 e '90, una piccola Londra in cui militavano anarchici e artisti, in cui circolavano a pari passo droghe e controcultura. Un mondo prima raccontato da Antonio Carmelo Erotico con un linguaggio avanti anni luce per l'Italia di quegli anni - vicino a Guy Bordin e Blade runner - e poi dimenticato in due armadi della casa di Bologna. I ritratti ai protagonisti della scena underground, le copertine per la rivista Frigidaire, i nudi che fanno scuola e le atmosfere iconiche di quel decennio, vengono oggi alla luce con una potenza disarmante. A dargli ancora più fascino la figura del loro autore che ormai vive in un'isoletta sperduta delle Canarie, la più difficilmente raggiungibile, dedicandosi al lavoro che ha sempre sognato di fare: il casalingo. Non scatta più foto, quasi non partecipa alla stesura del libro. Tipico di chi non ha niente da dimostrare. Erotichrome è invece un libro di cui abbiamo bisogno noi oggi, ci serve a mettere in dubbio tutte le nostre certezze. Nell'epoca dell'esposizione mediatica totale possiamo ammirare il lavoro di un grande e leggere nel suo ritiro dalle scene, la vera libertà che sta dietro al processo creativo.
