Tab Article
Un ritratto contemporaneo di Nomadelfia, storica realtà comunitaria italiana che rivela il valore profondo del loro straordinario modello di vita e interroga sull'esistenza di possibili modelli di vita alternativi e sulla profondità dei valori quali accoglienza, fede, sobrietà, giustizia e fraternità. Fu fondata nel 1948 nell'ex campo di concentramento di Fossoli (MO) da don Zeno Saltini con lo scopo di dare un papà e una mamma ai bambini abbandonati. Dopo varie vicissitudini, il piccolo popolo che la compone si è stabilizzato vicino alla città di Grosseto. Un popolo comunitario con una sua Costituzione, che si basa sul Vangelo, ed estremamente dedito all'accoglienza. Il suo nome deriva dai termini greci nomos e adelphia, che significa: "Dove la fraternità è legge". In Nomadelfia non circolano soldi, tutti i beni sono in comune. Le risorse economiche provengono dal lavoro, dai contributi assistenziali e dalla provvidenza, specialmente attraverso le attività di apostolato: stampa, spettacoli, incontri. Non ci sono negozi ma soltanto magazzini. I generi alimentari vengono distribuiti ai "Gruppi Familiari" in proporzione al numero delle persone e secondo le necessità dei singoli.