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"Poesie, scritte in Greco da C. P. Cavafy, tradotte da G. Valassopoulo." Così nel 1925 scriveva Cavafy alla Hogarth Press di Leonard e Virginia Woolf. Così, con quelle parole, avrebbe voluto fossero presentate al pubblico Inglese le sue poesie. Così non accadde. Quando, nel 1951, trascorsi sedici anni, la Hogarth Press finalmente pubblicò un volume intitolato "Le poesie di C. P. Cavafy", il mondo era cambiato, molto cambiato, e il traduttore era diverso. Non si chiamava più George, ma John. Il suo cognome non era più Valassopoulo, ma Mavrogordato. Cosa era successo non lo raccontiamo perché ci troveremmo catapultati in tutt' altra storia. La pubblicazione di Antologia Cavafy è il frutto di codesto Premio: il libro costituisce un unicum editoriale in Italia - una scelta accurata della produzione lirica del grande poeta e di alcuni fondamentali passaggi dell'epistolario con Edward Morgan Forster che gettano preziosa luce per la comprensione di questo poeta neo-greco, umbratile come un fiore di serra appartato e bellissimo.