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Il ricordo collega lo spazio con il tempo, quarta dimensione dell'uomo; o più precisamente della mente umana. Massimo Cocchi ci catapulta nella storia della propria fanciullezza, identificandone i luoghi e i tempi quali coordinate della memoria. La "bassa" del giovane Cocchi è il punto di partenza: «Quel pugno di terra bastarda dove il sudore vero dell'uomo ha riportato la terra alla fertilità». I ricordi affiorano, il lettore rivive la giovinezza, esperienze condivise, sogni e interrogativi di ogni giovane divenuto adulto; eppure, come l'autore ci chiarisce, «il tempo scorre e l'uomo cambia nel ricordo del suo passato ». Il futuro è concepibile unicamente in funzione del passato: può essere ineluttabile, predestinato o autogovernato. Ecco che la memoria diviene coltura del pensiero profondo e meditato sulla natura del libero arbitrio e del suo rapporto con la scienza e l'attuale società. Prefazione di Pasquale Comite.