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Dall'odierna perdita di memoria collettiva ho cercato di far riemergere il susseguirsi degli eventi che, attraverso la "rivoluzione industriale", hanno cambiato per sempre il volto del borgo dove sono nato, Maserà di Padova, dei paesi vicini ed anche del capoluogo euganeo. A fare da filo conduttore sono le vicende dei Pitòn, una povera famiglia contadina del luogo, accanto a quelle della ricchissima famiglia ebrea dei Da Zara, con a capo Giuseppe, banchiere, finanziere, industriale, sindaco e possidente. Nel mondo intorno a loro, popolato da contadini e operai, industriali, rivoluzionari, nobildonne, professori geniali, e persino cow-boys, si muovono anche attori di prima grandezza. Tra questi il poeta Gabriele d'Annunzio e l'ideatore del fascismo agrario, Augusto Calore. Al centro di tutto, però, si staglia la figura di Leonino Da Zara, emblema di un'intera epoca, prima con la sua leggendaria epopea da eroe popolare, e poi con la sua tragica morte da dimenticato; fatti, vicende e personaggi fino ad ora confinati, chissà perché, in un lungo e assurdo oblìo.