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Il giovane Sandro, dopo aver rifiutato per anni la figura paterna la riscopre e inizia a discutere, con il coltissimo genitore, sui grandi temi della vita perché vuole avvalersi del suo insegnamento e della sua esperienza. Al centro dei colloqui ci sono il problema del tempo (saperlo spendere bene) e della saggezza della vita (come conquistarla senza dover attendere la vecchiaia). L'altro protagonista dell'appassionato dialogo è la cultura (la quinta dimensione) e il suo insostituibile valore: essa dovrebbe essere il faro che guida gli uomini nella nostra complessa e difficile civiltà in cui viviamo, per poterla meglio comprendere e affrontare, facendosene estremo scudo, riparo e strumento di salvezza contro la violenza della Storia e le offese di un mondo che appare sempre più disumanizzato e che per salvarsi, avrebbe bisogno di un nuovo Umanesimo e di una riseminazione degli ideali e dei valori più autentici. Al figlio che chiede suggerimenti su come raggiungere la saggezza, non aver paura della morte e sentirsi eterno il padre, alla fine, lascerà un originale testamento culturale e spirituale.