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Dario Bellezza - a cui è dedicata la parte monografica del secondo volume de "I poeti del Centro Italia" - era sicuramente un poeta "scomodo" per il suo tempo; i suoi eccessi, le sue innumerevoli "cadute di gusto", erano espressione di un "doppio" istinto: uno molto più sgradevole quando si confrontava con i "potenti"; l'altro contenuto negli eccessi, umano e spesso generosissimo, quando si confrontava, ad esempio, con i poeti poco conosciuti e le tante piccole realtà culturali del suo tempo. Le dieci testimonianze qui pubblicate per ricordare la figura e l'opera del poeta romano si propongono non solo di raccogliere quel nodo fuggevole in cui l'autore e la sua opera si scambiano la loro identità, ma cercano inoltre di svelare anche il segreto movimento della vita di un uomo che pur considerando morire, l'unica parola vietata, per un oscuro gioco del destino, andò prematuramente e dolorosamente incontro alla morte.