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"La poetessa non si limita mai a fornire gli elementi costitutivi del quadro, ma in esso incide con una penna-bisturi che scava oltre la superficie per fare affiorare quanto si cela al di sotto, incanto o putredine, enigma o rivelazione, fango o ambrosia. L'estasi non è mai allora una stasi, ma comunque sempre un rinnovato cammino che approssima l'oltre..." (dalla prefazione di Fabio Scotto)