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La parola poetica di Marina Pizzi è un soffio, un fiato, spinge verso un'emozione informe, impone al dolore un potere organizzativo capace di ribaltare il malessere in momento creativo tagliente. Predispone, inoltre, allo smarrimento, che rimane, alla fine, la condizione ideale per poter sentire la poesia della poetessa romana.