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Avvitandosi in un sentimento molto leopardiano del vero e delle illusioni, del loro reciproco cercarsi e smentirsi, dell'assedio del nonsenso e della necessità di "dimenticare per non morire", la voce di Paolo Bertolani insiste a bruciare sino a liberare faville d'intensissima pietà. "Poveri tutti quelli che vivono" (pòvi tuti quei che viva): poveri gli uomini e i bambini, poveri gli animali... Non c'è che povertà - anche se in essa sta tutta la nostra ricchezza.