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"Questa raccolta, ora riveduta, rivelò ai più attenti lettori di poesia italiana, la voce di Valentino Fossati. La ospitai in una collana di poesia e la ripubblichiamo ora convinti che sia una delle migliori apparse in questo decennio, per verità sofferta di scrittura, per tensione tra luci e ombre, e per una qualità peculiare della voce poetica: la capacità di fissare in emblemi universali il senso di situazioni particolari e personalissime. Una voce che pare quella di un Sereni più ebbro e indifeso, se vogliamo fare il gioco delle ascendenze, e che però muove verso approdi diversi dalle misure dell'importante poeta di Luino, come le successive raccolte hanno mostrato. Fossati ha del poeta autentico lo sguardo rapace a fissare, spesso in passaggi tra luce e buio, figure, gesti, luoghi che svelano un alfabeto oscuro, misterioso ma eloquente. Una lingua del mondo che parla del mistero dell'esser nati, dell'aver padre, madre e avi, una storia unica e irripetibile di creature, e dell'esser quasi gettati, comunque soli, contro la notte. Notte che pare essere un buio grembo, ma visitata da segni, da strani allarmi delle stelle. A premonizione del destino profondo." (Davide Rondoni)