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Gian Luigi Caron, autore fecondo che negli anni è stato capace di produrre testi poetici e di narrativa che mettono in luce le sue abilità non comuni di valutazione e riflessione sul tempo in cui viviamo, in quest'ultima opera si fa vate ispirato e assume il ruolo di moderno Tirteo, poetando su quei temi ostici e attuali che potrebbero accompagnare l'umanità alla sconfitta, ma anche sua vittoria e redenzione, solo che l'uomo lo voglia. Trenta denari, Giuda, il "sinedrio", il potere illimitato, le grandi menzogne suscitano l'indignazione e il canto accorato del poeta che non smette mai, però, di credere nei grandi ideali scrivendo versi nel suo stile discorsivo, intimo, pari a un soliloquio ad alta voce. E l'uomo in cui Gian Luigi Caron crede con forte convinzione, combatte sul ring della vita tra pathos ed ethos, debolezza e forza morale.