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«Una riflessione tra il teologico e l'ideologico sui tempi ultimi dell'umanità (con richiami a quel che ci dice la scienza di quel poco che sembra sappia sulla cosmologia) e sull'attesa atavica di "un mondo nuovo dove regni la giustizia". L'impegno e la responsabilità di ognuno per la costruzione di un mondo migliore, perché la vita abbia un senso e lasci segni positivi che potrebbe sopravviverci fino alla fine dei tempi. Questo comporta anche parlare dell'oggi, del fine vita e del dopo (vita eterna?). Di cosa ne pensano le religioni e le filosofie e soprattutto la scienza. Se le religioni abramitiche pensano ad una fine del mondo apocalittico, ma anche a "tempi ultimi" in cui regni la giustizia e la pace, le religioni orientali fanno ipotesi affascinanti sull'evoluzione spirituale nei tempi ultimi. La scienza ci dice che il mondo (la Terra) morirà come il sole e l'universo (ancora in crescita), ma l'uomo non vedrà l'apocalisse, non ci sarà più da milioni di anni... Prima di estinguersi avrà avuto la capacità di darsi migliaia di anni di pace e giustizia? La realizzazione questo mondo dove regni la giustizia sarà possibile ascoltando i profeti di pace e recuperando la profezia dei cristiani e dei socialisti delle origini. Nel mondo nuovo ci sarà anche un po' di tutti coloro che hanno cercato di fare qualcosa per migliorare questo mondo. Più vita eterna di così!».