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Lo zelo dell'episcopato condusse ad una seria e approfondita riflessione introspettiva sull'IRC, finalizzata a sostanziare gli auspici del Santo Padre che, senza giri di parole aveva invitato l'Assise vaticana ad orientamenti pastorali spendibili in quell'Oggi, i primi anni Novanta dello scorso secolo, connotabili da comunità locali ormai erose dall'indifferentismo, dal secolarismo e dall'ateismo. L'ampia riflessione teologica e storico-speculativa, maturata nell'Italia del secondo dopoguerra, costituisce l'entroterra culturale in cui si formò la Nota del '91. La redazione del seguente testo si è rilevata l'occasione per rivisitare le contingenze che soggiacciono ai valori e alle implicazioni pastorali della stessa: la Costituzione, il Vaticano II, il RdC, la Revisione del Concordato, l'ascendente di Giovanni Paolo II e del suo Magistero. L'intento è quello di far emergere i kairoi che hanno interpellato e guidato la coscienza (e il cuore) degli autori. Riscoprire il documento episcopale è stato, in fondo, curare la qualità del tempo, una circostanza favorevole che meritava dignità e giusta riconoscenza per aver dischiuso la nostra "vita" a frontiere e modi di pensare che restano dentro le pieghe dell'animo. Premessa di Mons. Christian Carlassare.