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Sprofondando nelle cose che mancano, Luca Mazzocchi allestisce una raccolta densa e robusta, fatta di immagini che, sotterraneamente, si rincorrono: luoghi, persone e, appunto, mancanze, popolano e ramificano le poesie de "La matematica del buio", con una sapienza - letteraria - che rende questo libro notevole. Difficile condensare in un paragrafo introduttivo questa poetica - multiforme e spiazzante: ogni testo, in questo libro, è un emisfero assestante, fatto di significanti lucidi e significati complessi, che obbliga il lettore a una lettura d'insieme mostrando una architettura severa, una costruzione poetica che parla a ognuno di noi, a ogni nostro vuoto, a ogni nostro dolore.