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È possibile narrare una cosa intima e essenziale come la sessualità, senza cadere nella pornografia? È quello che ha tentato di fare l'autore con questi racconti. La sessualità è narrata ora in modo esplicito ora sottinteso, ma sempre come parte irrinunciabile dell'esistenza. All'origine una domanda dettata da un ricordo d'infanzia: la passione può avere la meglio sulla morte? Questi racconti così diversi, così lontani l'uno dall'altro, nello spazio e nel tempo, narrano che la sessualità è sempre figlia della libertà e della vita. E chi confonde la libertà col possesso, la vita con il culto della morte, è destinato a perdersi. "Più faccio l'amore, più ho voglia di fare la rivoluzione", ammonisce ancora il Maggio parigino da uno dei muri della Sorbona. In questo senso dunque la sessualità, vissuta gioiosamente e senza sensi di colpa, nelle piccole rivoluzioni della nostra esistenza, contribuisce certo a dare senso alla vita.