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Un lavoro dello storico teramano Giacomo De Iuliis che getta una luce nuova sulla storia teramana dei secoli XVII e XVIII, storia fino a oggi praticamente inesplorata. Frutto di ricerche sui catasti teramani del XVII e del XVIII secolo, il volume di De Iuliis indaga importanti aspetti della storia, poco conosciuta, delle campagne aprutine di età moderna. I caratteri e l'evoluzione dell'insediamento rurale e dell'assetto fondiario, la composizione e la fisionomia della società comunale, l'entità e la struttura dei redditi dei contribuenti censiti, il rapporto tra città e campagna, ovvero tra il luogo in cui risiedono i proprietari (laici ed ecclesiastici) e quello dove vivono e lavorano i contadini, sono i principali temi trattati. Dall'esposizione, corredata da un apparato di note e riferimenti bibliografici, emerge il ritratto di un territorio e di una società già avviati verso la mezzadria, sebbene le masserie siano in questa fase storica ancora piuttosto rade, la proprietà fondiaria alquanto frazionata e ancora molto diffusa la piccola proprietà contadina.