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Pochi giorni prima degli attentati di Parigi del 2015, nella stessa capitale francese si era concluso il convegno "Comment penser l'Anthropocène?" (5-6 novembre 2015, Collège de France, Paris), patrocinato da François Hollande in vista della imminente 21° Conferenza delle Parti sul clima, COP21, summit delle cosiddette potenze economiche mondiali per l'adozione di misure condivise contro il cambiamento climatico. L'eco mediatica dei meeting in Marocco, con molta meno enfasi - è solitamente elevata ma superficiale. Alla discussione del significato di queste misure, per non parlare del dibattito scientifico, nei media italiani soprattutto si è sempre dato poco o nessuno spazio. Tuttavia l'ipotesi dell'antropocene, ovvero che il cambiamento climatico - assieme ai tanti segnali di dissesto irreversibile degli equilibri bio-geo-fisici del pianeta - sia effetto principalmente dell'attività umana, dovrebbe essere maggiormente presa in considerazione e, possibilmente, dovrebbe diventare parte della coscienza storica contemporanea. Se questa affermazione verrà poi smentita o confermata dalle osservazioni scientifiche lo sapremo per opera dell'Antropocene Working Group, un collegio appositamente istituito dalla Commissione Internazionale di Scienze Geologiche- una delle istituzioni accademiche indipendenti più antiche e autorevoli.