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"Non era più capitato di vivere una quarantena, se non nei secoli passati: barricati in casa, con il caldo o il gelo, senza contatti fisici con gli altri, solo una vita virtuale. Veronica Pacifico, l'autrice di questi versi, ha utilizzato i tempi della pandemia, il non-senso da covid 19, usando la scrittura in forma di poesia. Ha infranto una barriera per recarsi verso l'altro e riuscire ad amare, come Sant'Agostino, "Ama e fa ciò che vuoi". In queste pagine, per l'esattezza nelle cinquantasei poesie che le compongono, l'autrice vive sensazioni e sentimenti scaturiti da una solitudine forzata che sconfina nel dolore. I suoi componimenti, pur nascendo dalla forzata reclusione casalinga, riescono a esprimere sensibilità lirica e la stessa essenza della vita. I versi di Veronica escono fuori dalla sua anima, lei scrive ciò che vede e ciò che pensa con una interessante capacità percettiva ed emotiva. "Il dolore non esiste / se non nella maniera in cui / gli diamo un nome. / Nome di rosa / se punge.""