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Il mistero della morte di Bonconte è narrato da Dante nel V canto del Purgatorio. Il poeta immagina gli ultimi istanti di vita del condottiero ghibellino alla confluenza dell'Archiano con l'Arno, in solitudine, nel pentimento, nella invocazione alla Vergine. Il luogo reale diventa simbolo dell'imperscrutabile misericordia e giustizia divine e la disputa tra l'angelo e il diavolo per l'anima di Bonconte, la messa in scena di uno dei più grandi drammi dell'umanità: la lotta tra il Bene e il Male. L'episodio, uno dei più affascinanti della Commedia, valorizza la grandezza del messaggio di un annunzio universale dal profondo significato etico-morale: l'infinita misericordia divina vittoriosa sulla diabolica discordia anch'essa senza tempo. L'excursus storico-artistico evidenzia, a partire dalle xilografie quattro-cinquecentesche fino alla contemporaneità, l'interesse che la vicenda del montefeltrano ha suscitato sugli artisti di ogni tempo che hanno tradotto nel linguaggio figurativo la poesia dantesca: un viaggio nel tempo e nello spazio, sulle ali della poesia, della storia e dell'arte.