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"Colui che dal primo istante del concepimento vive nella madre è uomo; egli è titolare di una vita che non è riducibile alla vita della madre. Egli è portatore di un'irripetibile definizione e di una perfetta unicità cromosomico-genetica. Egli è autonomo in tutte le sue funzioni vitali, poiché è in lui e regge la totalità del suo essere, il principio di ogni suo moto e della sua permanenza nella vita. Fin dal concepimento, il principio del suo essere e del suo vivere non è quello che mantiene nell'essere e nella vita la madre. Egli può morire indipendentemente dal vivere della madre. Egli può vivere indipendentemente dal morire della madre. Egli è un nuovo e singolo vivente della specie umana, ossia una nuova, autonoma e singola persona umana. Uomo fin dal primo giorno, sopprimerlo con l'aborto volontario e diretto è dunque, fin dal primo giorno, un reale ed indiscutibile omicidio: l'omicidio-aborto". (Dal contributo di Agostino Sanfratello). Il testo contiene, tra gli altri, testi di Maurizio Blondet, Luigi Di Bella, Philippe du Chalard, Xavier Dor, Niamh Nic Mhathuna, Maxim Obukhov, Mario Palmaro, Hugues Petit, Johanna Grafin von Westphalen.